La sfida per il nuovo anno
Negli ultimi decenni, il consumo di cibi processati ha registrato un’impennata significativa, portando con sé gravi conseguenze per la salute pubblica: obesità, diabete, malattie cardiovascolari e altre patologie legate alla cattiva alimentazione. Questo scenario preoccupante richiede un cambio di paradigma, trasformando i processi industriali da nemici del benessere a strumenti per migliorare la vita delle persone. È la proposta che la Prof.ssa Chiara Manzi ha avanzato di fronte a una platea tra istituzioni politiche e industrie europee.
Non è il processo il problema, ma l’obiettivo
È ormai noto che l’obiettivo dei cibi ultraprocessati sia quello di creare quella sottile dipendenza che porta a consumare e dunque acquistare di più. Questo modello è mal sano per la società, per la salute e infine per il bilancio economico complessivo.
Il processo di per sé ha anche i suoi aspetti positivi: allunga la shelflife, riduce lo spreco alimentare, permette di fornire cibi gustosi e semplici da preparare e ci viene incontro nella vita frenetica di tutti i giorni.
E se il lato positivo dei processi di produzione di cibo in scala non fossero annientati dal pesante prezzo per la salute, soprattutto dei più giovani?
Migliaia di evidenze scientifiche sottolineano la correlazione tra cibo processato e aumento del rischio di tumori, diabete e patologie cardiovascolari.
Possono la scienza e le tecnologie remare in sincro verso la salute di una popolazione all’avanguardia?
Grazie alle moderne tecnologie e alle conoscenze in Culinary Medicine, è possibile realizzare prodotti pronti o semipronti che non solo rispettano il gusto e la tradizione, ma diventano anche veri e propri alleati della salute. Zuppe, sughi, dolciumi, piatti pronti e condimenti possono essere riformulati con ingredienti di alta qualità, riducendo l’uso di sale, zuccheri e grassi saturi, e aumentando la presenza di fibre, proteine nobili e micronutrienti essenziali.
Una nuova era per l’industria alimentare
Oggi è possibile creare prodotti industriali che rendano la preparazione dei pasti più semplice e veloce senza sacrificare la salute. Immagina un sugo pronto ricco di verdure fresche e antiossidanti, una pasta precotta a basso indice glicemico o un piatto pronto che unisca il sapore della tradizione alla leggerezza e al benessere.
La soluzione è a portata di mano.
Investire nella ricerca e sviluppo di tecnologie alimentari innovative è il passo fondamentale per cambiare rotta. Questo nuovo approccio consente non solo di migliorare la salute dei consumatori, ma anche di rispondere alle esigenze di chi, per mancanza di tempo, si affida ai piatti pronti. Il cibo sano non deve essere complicato o noioso, ma accessibile, gustoso e veloce da preparare.
Un futuro per tutti.
Progetti come questi non solo trasformano la vita dei singoli, ma contribuiscono a una società più sana e consapevole. Ristabilire un rapporto positivo con il cibo è possibile, anche grazie a soluzioni che combinano tradizione, scienza e innovazione.
Würstel da cancerogeno sicuro ad alimento della longevità
I würstel sono cancerogeni di classe 1 in quanto rientrano nella categoria delle carni lavorate che aumentano il rischio di tumori perché oltre ad essere ipercaloriche, sono ricche di grassi saturi, sale e un cocktail di additivi cancerogeni come nitrati, nitriti, oltre che coloranti, addensanti e aromatizzanti artificiali.
Senza parlare della scarsissima qualità delle carni utilizzate come ingrediente principale.
I würstel fanno male ma sono molto consumati perché mettono d’accordo tutti per comodità e gusto.
Come lo stesso processo, cambiando gli ingredienti, può dar vita a un prodotto salutare?
Si può utilizzare carne magrissima di alta qualità, come per esempio le fese di maiale, e inserire nell’impasto del würstel verdure al 50%. Inserendo barbabietole e pomodori si possono sostituire nitrati e nitriti, utilizzati per dare il caratteristico colore rosato, oltre che come conservanti.
Una buona pastorizzazione ne allunga la vita sugli scaffali dei supermercati. Sale e aromi possono essere sostituiti dall’utilizzo del pomodoro concentrato, ricchissimo in acido glutammico, oltre che in preziosi carotenoidi. Viene in aiuto l’utilizzo del cloruro di potassio, esaltatore di sapidità che, al contrario del cloruro di sodio, aiuta a mantenere la pressione sanguigna normale.
La compattezza tipica del würstel viene riprodotta grazie a un mix di fibre solubili che hanno un effetto prebiotico per l’intestino.
Qualcuno lo produce già?
Sì, esiste e piace molto, è il würstel di Cucina Evolution.
Un würstel da 80 g fornisce: 6 g di fibre, 544 mg di potassio e solo 0,5 g di sale, 2 g di grassi saturi e 120 kcal.