I polioli (anche definiti polialcoli) costituiscono una famiglia di dolcificanti naturali, che si formano durante la fermentazione degli zuccheri di vegetali (tendenzialmente frutta e verdura). Si tratta di prodotti intermedi del processo di fermentazione, tra lo stato zuccherino e quello alcolico.
Sono classificati come carboidrati non-cariogeni, non causano quindi carie.
Il largo consumo alimentare dei polioli è dovuto al minor apporto calorico, vengono digeriti più lentamente e hanno un minore indice glicemico, rispetto allo zucchero.
Quali sono i polioli più utilizzati?
Maltitolo
Mannitolo
Sorbitolo
Isomalto
Ogni poliolo ha un’origine e un destino metabolico differente all’interno del nostro organismo. Varia anche il loro potere dolcificante, l’indice glicemico e l’utilizzo alimentare.
Potere calorico
Per legge il potere calorico di tutti i polioli è di 2,4 kcal. Sebbene, cambiando la via metabolica e l’assorbimento, forniscono energia in modo differente. L’unico a fare eccezione è l’eritritolo che ha un potere calorico pari a 0,2 kcal per grammo.
Polioli e diabete
Ogni poliolo ha un destino metabolico differente, ma in molti casi il loro metabolismo non implica la secrezione di insulina, per questo motivo sono impropriamente indicati nei regimi alimentari per diabetici. Perchè impropriamente? Perché pur non determinando secrezione di insulina, tutti i polioli (tranne l’eritritolo) si trasformano in zuccheri diversi dal glucosio che contribuiscono a uno stato di insulino-resistenza.
La legislazione alimentare vigente consente che i prodotti dolcificati con polioli possano vantare il claim “senza zuccheri aggiunti” ma di fatto tutti i polioli tranne l’eritritolo si trasformano in zucchero nel nostro organismo.
Assorbimento dei polioli
L’assorbimento intestinale dei polioli avviene per diffusione passiva e con una velocità inferiore rispetto al glucosio e al fruttosio. Inoltre vengono parzialmente assorbiti a livello intestinale (tranne l’eritritolo che viene assorbito al 90%) pertanto la quota che non viene assorbita determina un effetto lassativo, riconducibile ad un meccanismo di tipo osmotico che danneggia la microflora intestinale.
Controindicazioni dei polioli
La principale controindicazione che accomuna i polioli (tranne eritritolo) sono gli effetti lassativi, perché non essendo assorbiti completamente, in parte restano nell’intestino e fermentando provocano colite, flatulenza, disturbi gastrointestinali.
Per questo motivo il consumo di polioli può risultare dannoso per la microflora intestinale, danneggiando equilibrio del microbiota, fondamentale per la prevenzione di diverse patologie (tra cui tumori, diabete, invecchiamento precoce… ) squilibri e infiammazione, che mettono a repentaglio longevità e salute.
Una legge del 1993 obbliga a scrivere in etichette di prodotti in cui sono presenti i polioli in quantità superiore al 10%, “un consumo eccessivo può avere effetti lassativi”. L’eritritolo, essendo stato scoperto e approvato nel 2006, rientra in questa categoria, nonostante venga assimilato a livello intestinale al 90% e gli effetti lassativi possono insorgere solo in caso di elevato consumo, superiore ai 100 gr al dì.